Secondo quanto riferito, l’UE sta ponendo domande ai rivali di Microsoft su come rendere Teams un servizio separato

Secondo quanto riferito, l’UE sta ponendo domande ai rivali di Microsoft su come rendere Teams un servizio separato

L’Unione Europea sta ancora conducendo un’indagine se Microsoft ha violato le norme antitrust quando ha abbinato i servizi di riunione online Team con abbonamenti a Microsoft 365. Questa settimana, un nuovo rapporto di Reuters afferma che ai rivali tecnologici di Microsoft è stato inviato un questionario su questo argomento dall’agenzia di regolamentazione della Commissione Europea dell’UE.

La Commissione europea ha avviato ufficialmente un’indagine su Microsoft per aver raggruppato Teams a luglio, più di tre anni dopo che Slack aveva inviato un reclamo all’UE, affermando che Microsoft stava “nascondendo il costo reale” di Teams ai propri clienti raggruppandolo con Microsoft 365 senza alcuna possibilità di offrire Teams da solo.

Ad agosto, Microsoft ha annunciato che offrirà Teams come servizio separato nello Spazio economico europeo e in Svizzera a partire dal 1° ottobre. i prezzi per quel servizio autonomo sono 5 € al mese o 60 € all’anno. Microsoft ha inoltre annunciato l’intenzione di migliorare l’interoperabilità con Microsoft 365 e Office 365 con altre app e servizi, oltre ad aggiungere il supporto per “soluzioni di terze parti per ospitare applicazioni Web di Office”.

Tuttavia, secondo quanto riferito, queste mosse di Microsoft non sono state sufficienti affinché la Commissione Europea interrompesse le indagini. Nell’articolo di questa settimana, Reuters ha dichiarato:

Le autorità di regolamentazione hanno chiesto ai rivali di fornire feedback da potenziali clienti su come i loro servizi potrebbero funzionare in tandem con i servizi di Microsoft, sui prezzi dei prodotti con e senza Teams e sui criteri di ammissibilità.

L’autorità UE voleva anche sapere se fosse facile per i clienti passare ai concorrenti, se gli effetti di rete potenzialmente bloccassero i concorrenti esistenti o quelli nuovi dall’entrare nel mercato e se i prodotti cloud potessero sostituire le soluzioni on-premise.

Secondo quanto riferito, la Commissione europea prevede di inviare un elenco di obiezioni a Microsoft all’inizio del 2024. Ufficialmente, Microsoft ha ripetuto le precedenti dichiarazioni secondo cui si sarebbe impegnata a trovare soluzioni per soddisfare le esigenze dei regolatori dell’UE.

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