La causa da un miliardo di dollari relativa alla modalità di navigazione in incognito di Google Chrome potrebbe raggiungere presto una conclusione

La causa da un miliardo di dollari relativa alla modalità di navigazione in incognito di Google Chrome potrebbe raggiungere presto una conclusione

Nel 2020, Google si è trovata ad affrontare una causa da un miliardo di dollari con l’accusa di aver raccolto dati degli utenti durante la navigazione in modalità di navigazione in incognito.

La causa, intentata dai residenti statunitensi William Byatt, Chasom Brown e Maria Nguyen, ha evidenziato le preoccupazioni secondo cui la presunta raccolta di dati utente da parte di Google durante la navigazione in modalità privata viola le leggi sulle intercettazioni telefoniche.

La questione è stata poi portata davanti al tribunale statunitense nel distretto settentrionale della California, dopo di che Google ha fatto diversi tentativi per difendere la sua causa per evitare di pagare 5 miliardi di dollari. Ad esempio, nel 2021 Google ha cercato di chiarire che informa gli utenti che i loro dati di navigazione potrebbero ancora essere visibili su qualsiasi sito web visitato dall’utente.

Avanzando rapidamente all’agosto 2023, il giudice Yvonne Gonzalez Rogers ha assicurato che la causa sarebbe continuata poiché le informazioni fornite da Google ogni volta che un utente passato alla modalità di navigazione in incognito non ha chiarito se i dati sarebbero stati raccolti o meno.

Ha inoltre evidenziato che, sebbene Google condivida la propria politica sulla privacy con gli utenti, non menziona la modalità di navigazione in incognito.

Più specificatamente, nel documento si leggeva:

“In particolare, la modalità di navigazione in incognito non è menzionata in questo elenco di servizi. (Id.) Piuttosto, Google cambia direzione e nel paragrafo successivo avvisa gli utenti…” e “L’Informativa sulla privacy tace su qualsiasi raccolta di dati specifica per la modalità di navigazione privata”.

Oggi, Ars Technica riferisce che in una dichiarazione di martedì 26 dicembre 2023 è stato suggerito che Google ha accettato di risolvere la causa.

Il documento ufficiale menziona che le parti coinvolte stanno attualmente lavorando a un accordo finale che risolverebbe la questione legale. Alle parti sono stati concessi 30 giorni per l’esecuzione dell’accordo e ulteriori 30 giorni dopo i quali lo presenteranno al tribunale.

L’ultimo documento aggiunge:

“Per evitare qualsiasi inutile spreco di risorse giudiziarie e per consentire alle Parti di concentrare i propri sforzi interamente sulla conclusione della transazione, le Parti richiedono congiuntamente e rispettosamente che la Corte sospenda questa controversia nella sua interezza e annulli la data del processo. Le Parti ringraziano la Corte per l’attenzione prestata su questa vicenda.”

Da quello che possiamo aspettarci, il verdetto finale della corte sarà intorno a febbraio 2024.

Fonte: Ars Technica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *