Acer introduce i monitor 3D indossabili e senza cornice

Acer introduce i monitor 3D indossabili e senza cornice
Acer ha appena introdotto due display 3D stereoscopici portatili rivolti a giocatori, fanatici facoltosi e professionisti creativi. Quindi sì, è molto innovativo, ma i dettagli che seguono smorzeranno sicuramente l’entusiasmo di alcune persone. Acer SpatialLabs View e SpatialLabs View Pro sono display IPS autonomi da 15,6 pollici 4K (3840 x 2160 a 60 Hz) in grado di creare immagini 3D stereoscopiche senza occhiali. Entrambi hanno tempi di risposta inferiori a 30 ms, rapporto di contrasto 1200:1, 323 nit di luminosità e coprono il 100% della gamma di colori Adobe RGB.

Tecnologia interessante e ambiziosa, ma ancora immatura per giochi “reali”.

Il resto dei dettagli tecnici continuerà a supportare la nostra delusione. Questi schermi, per quanto sorprendenti e innovativi, non sono realmente progettati (al momento) per i giochi. Infatti, per la connettività, avrai a disposizione un connettore HDMI 2.0, un connettore USB 3.0 e una batteria agli ioni di litio da 56 Wh (poiché si tratta di uno schermo portatile). In effetti, l’unica differenza tra i due è che il modello Pro supporta il montaggio a parete VESA.

Un altro punto negativo è che gli schermi 3D dipendono da software proprietario come TrueGame per funzionare. È lui che attiva la visualizzazione 3D nei videogiochi. Pertanto, ha una libreria di giochi compatibili. Se il titolo desiderato è compatibile, l’applicazione avvierà automaticamente il gioco e caricherà tutti i file necessari da un profilo 3D preconfigurato. Al lancio saranno supportati oltre 50 giochi , tra cui Forza Horizon 5, God of War, The Witcher 3: Wild Hunt e Tiny Tina’s Wonderland.

Ci piacerebbe infatti poter testare una di queste piccole meraviglie (che partirà da oltre 1.000 euro), ma sembra che Acer abbia scelto l’obiettivo sbagliato. La tecnologia sembra davvero promettente, ma il formato (portatile), le dimensioni e le funzionalità non hanno nulla a che fare con i giochi… Perché hai voluto presentarlo in questo modo e non “limitarne” la portata ai creatori?

Dal nostro punto di vista si tratta in effetti di un semplice errore di marketing, ma non deve farci dimenticare la tecnologia, di cui speriamo di parlare presto.

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