“Non abbiamo molta voce in capitolo” – spiega Brittney Palmer arrivando alla decisione di ritirarsi ai World MMA Awards
Brittney Palmer ha annunciato il suo ritiro dopo aver vinto la Ringcard Girl of the Year alla quindicesima edizione dei Fighters Only World MMA Awards.
Palmer è una delle ragazze ring-card più famose nella storia dell’UFC, ricoprendo la posizione da UFC 125 nel gennaio 2011 a UFC 296 nel dicembre dello scorso anno.
Durante una recente intervista con MMA Junkie, Palmer ha spiegato la sua decisione di ritirarsi. Ha dichiarato:
”Lo faccio da molto tempo e penso di avermi sempre posto la domanda tante volte. Quando smetterai? Quando darai una chance ad un’altra ragazza? Ricevo queste domande per l’intervista e quindi ci penso. Ho 36 anni. Ho sempre detto che una volta che la mia carriera artistica avesse iniziato a raggiungere il livello in cui si trova la mia carriera in UFC e non fossi stato in grado di impegnarmi in entrambe le cose in modo uniforme, avrei dovuto prendere una decisione. Era solo ora. Lo senti.”
Palmer ha aggiunto:
”Quando ho scoperto di aver vinto Ring Girl of the Year, ero effettivamente a New York City per lavorare a quell’evento. All’improvviso ho pensato, sai una cosa? Non sarebbe semplicemente epico se potessi sfruttare questa opportunità, dove ho il microfono, per ritirarmi. Non abbiamo molta voce in capitolo, quindi avere questa opportunità ho pensato che fosse semplicemente un ottimo modo per sistemare l’anno e la mia carriera con l’UFC e sì, ce l’ho fatta.
Brittney Palmer sulla sua esperienza di pre-morte
Brittney Palmer è sempre stata aperta riguardo alla sua esperienza di pre-morte da quando aveva 21 anni. In un’intervista con SunSport , ha parlato di un incidente automobilistico quasi mortale, dicendo:
“Quando avevo 21 anni, sono stato investito da un’auto e non sono riuscito a camminare per tre mesi. Durante quel periodo, ho iniziato a rendermi conto che tutto ciò che pensavo non era assolutamente vero. Tutti quelli che pensavo fossero miei amici non erano miei amici perché abbiamo semplicemente lavorato insieme.
Di fronte a mesi di recupero, Palmer ha adottato un approccio insolito. Invece delle tipiche cure o farmaci, si dedicò alla pittura:
“Per riabilitarmi ho iniziato a dipingere, cosa che non facevo dai tempi del liceo. Non avrei preso antidolorifici, non avrei fatto la terapia, mi sarei seduto e avrei dipinto. Me ne sono così innamorato. Non riuscivo proprio a immaginare di ballare di nuovo.
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