È stato dimostrato per anni che questa tradizionale arte marziale cinese riduce i sintomi della malattia di Parkinson, anche con poca pratica

È stato dimostrato per anni che questa tradizionale arte marziale cinese riduce i sintomi della malattia di Parkinson, anche con poca pratica

La malattia di Parkinson è una condizione grave che colpisce molte persone in tutto il mondo. Sfortunatamente, non esiste ancora una cura per questo.

Tuttavia, una nuova ricerca fornisce qualche speranza a coloro che affrontano questa condizione. Una terapia alternativa come il Tai-Chi ha dimostrato di ridurre il rischio di malattia di Parkinson.

Il Tai Chi è come un’arte marziale cinese della vecchia scuola con movimenti semplici e controllati. Ha dimostrato un serio potenziale nell’alleviare i sintomi del Parkinson, anche se lo si fa per pochi minuti.

Quindi, questo potrebbe essere un vero punto di svolta per coloro che hanno a che fare con questa malattia.

Un recente studio pubblicato sul BMJ Journal of Neurology Neurosurgery and Psychiatry suggerisce che il Tai Chi può rallentare la progressione della malattia di Parkinson.

Lo studio ha seguito 147 anziani che praticavano Tai Chi due volte a settimana per un’ora. Sorprendentemente, i pazienti che hanno aggiunto il Tai Chi alla loro routine avevano bisogno di meno farmaci per gestire i loro sintomi.

Una nuova entusiasmante ricerca rivela un barlume di speranza nel Tai Chi, un’antica arte marziale cinese

Implica movimenti lenti e controllati (Immagine via Unsplash/Kevin Olson)
Implica movimenti lenti e controllati (Immagine via Unsplash/Kevin Olson)

La malattia di Parkinson è una grave condizione neurologica che si sta diffondendo a macchia d’olio.

Dà fastidio al corpo, rendendo difficile il movimento e causando tremori e rigidità. Sta diventando sempre più comune, quindi la necessità di cure è fondamentale.

I medicinali possono aiutare con i sintomi, ma non aiutano con tutti i sintomi della condizione o inaspettati.

Il gruppo di 147 pazienti che praticavano regolarmente il Tai Chi hanno dimostrato una progressione della malattia più lenta rispetto a quelli che non incorporavano il Tai Chi nella loro routine di cura.

I partecipanti che praticavano il Tai Chi hanno sperimentato un miglioramento dei sintomi generali, del movimento, dell’equilibrio, della funzione cognitiva, della qualità del sonno e della qualità della vita.

Praticare il Tai-Chi per pochi minuti ha mostrato un serio potenziale nell’alleviare i sintomi del Parkinson

Ha benefici per la salute mentale e fisica a lungo termine (Immagine via Unsplash/Monica Leonardi)
Ha benefici per la salute mentale e fisica a lungo termine (Immagine via Unsplash/Monica Leonardi)

Il dottor Gen Li della Scuola di Medicina dell’Università Jiao Tong di Shanghai ha affermato che il Tai Chi ha alcuni importanti benefici a lungo termine per le persone affette da questa malattia.

Inoltre, aiuta sia con i sintomi motori che non motori. Ciò significa che non si tratta solo di facilitare i movimenti, ma affronta anche altri problemi associati al Parkinson.

Ciò che rende il Tai Chi ancora più attraente è la sua accessibilità. Nonostante la sua natura apparentemente complessa, il Tai Chi è costituito da movimenti fondamentali che fluiscono armoniosamente.

Le risorse e le lezioni online rendono conveniente per chiunque, indipendentemente dall’età o dall’abilità fisica, iniziare a praticare il Tai Chi e potenzialmente trarne i benefici.

In conclusione, il Tai Chi offre un approccio naturale e olistico alla gestione della malattia di Parkinson.

I suoi movimenti lenti e deliberati hanno dimostrato la capacità di rallentare la progressione della malattia e di migliorare vari sintomi associati alla condizione.

Incorporando il Tai Chi nella loro routine, le persone affette da Parkinson possono potenzialmente ridurre la loro dipendenza dai farmaci e sperimentare una migliore qualità della vita.

Poiché la ricerca sulle terapie alternative continua ad evolversi, il Tai Chi emerge come un’opzione convincente per coloro che cercano un approccio efficace e potenziante per la gestione della malattia di Parkinson.

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