“C’è un gruppo di 3”: Steph Curry nomina i difensori più duri contro cui abbia mai giocato

“C’è un gruppo di 3”: Steph Curry nomina i difensori più duri contro cui abbia mai giocato

Dopo 14 lunghi anni di gioco nella NBA, Steph Curry può nominare solo tre difensori che gli hanno dato vita difficile.

La star dei Golden State Warriors ha menzionato Tony Allen, Ron Artest e Jrue Holiday come i ragazzi che sono stati duri matchup per lui come difensori.

“C’è un gruppo di 3 persone che si è sempre spenta una lampadina quando sono in campo”, ha detto Curry. “Jrue Holiday, Tony Allen e Ron Artest.”

Steph Curry può essere il peggior incubo di un difensore

Los Angeles Lakers vs Golden State Warriors - Partita cinque
Los Angeles Lakers vs Golden State Warriors – Quinta partita

Nel panorama frenetico e in continua evoluzione dell’NBA , ci sono solo pochi giocatori affascinanti e sfuggenti da difendere come Steph Curry .

Il maestro del tiro da cecchino dei Golden State Warriors ha ridefinito il gioco con la sua ineguagliabile portata di tiro, la magia nel maneggiare la palla e la straordinaria capacità di drenare bombe a lungo raggio praticamente da qualsiasi punto del campo. Difendere Curry non è solo un compito; è una forma d’arte che richiede immensa abilità, istinto e pazienza.

Forse l’aspetto più intimidatorio della protezione di Steph Curry è il suo poligono di tiro. Pochi giocatori nella storia della NBA hanno la capacità di tirare da oltre l’arco con la precisione e la sicurezza di Curry.

I difensori devono affrontare l’ardua sfida di proteggere Curry dal momento in cui attraversa metà campo, poiché può lanciare tiri da ben oltre la linea dei tre punti con consumata facilità.

Al di là della sua abilità nel tiro, la gestione della palla di Curry è uno spettacolo in sé. È un illusionista con il basket, che usa una serie di cross, finte e dribbling dietro la schiena per lasciare dietro di sé i difensori. Il suo stretto controllo di palla gli consente di navigare nel traffico, rendendolo una minaccia costante nelle situazioni uno contro uno.

Ciò che rende la difesa di Curry ancora più impegnativa è il suo movimento senza palla. Quando non ha la palla tra le mani, non se ne sta fermo; invece, diventa una macchina a moto perpetuo, che sfreccia sugli schermi, taglia le corsie e cerca la più piccola delle aperture per liberarsi per uno scatto.

Difendere Steph Curry non è un lavoro da soli. Richiede uno sforzo difensivo coeso, comunicazione e capacità di apportare modifiche rapide. Le squadre ricorrono spesso a complicati schemi difensivi, tra cui intrappolare Curry, negargli la palla o costringerlo a sbattere contro un muro di difensori.

Nonostante le sfide, difendere Curry rimane una testimonianza della genialità del più grande tiratore della NBA. Spinge continuamente i limiti di ciò che è possibile sul campo da basket, costringendo i difensori ad adattare e innovare le loro strategie.

Alla fine, proteggere Steph è un compito arduo che richiede una combinazione di abilità e intelligenza e anche un po’ di fortuna.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *