“Roger Federer mi ha ucciso ma è stato bellissimo” – Matteo Berrettini ricorda il suo primo incontro con lo svizzero
Matteo Berrettini ha recentemente ricordato il suo primo incontro in campo con il 20 volte campione del Grande Slam Roger Federer.
Berrettini e Federer si sono incrociati per la prima volta durante i campionati di Wimbledon 2019. La vittoria ha segnato la 99esima vittoria dello svizzero a SW19 ed è stata probabilmente una delle sue più semplici, poiché ha sconfitto facilmente l’italiano.
L’otto volte campione di Wimbledon è passato con grazia ai quarti di finale, senza lasciare spazio a dubbi, assicurandosi una vittoria dominante per 6-1, 6-2, 6-2 con notevole facilità. La performance si è svolta in appena un’ora e 13 minuti.
Berrettini , che si appresta a gareggiare al Canadian Open 2023, ha parlato con il quotidiano italiano Corriere Della Sera e ha rivelato che il suo tennista preferito crescendo era Federer. Ha anche ricordato il suo primo incontro con il Maestro svizzero.
“Federer, senza dubbio. La prima partita contro di lui non capivo nemmeno dove fossi, ero così emozionato. Ed ero a Wimbledon. Mi ha ucciso, ma è stato meraviglioso”, ha detto Berrettini.
L’italiano ha poi elogiato Federer , dicendo che non è solo un grande giocatore, ma ha anche il “carisma del talento e della gentilezza”.
“Non è solo un grande tennista, è una grande persona. Sa essere semplice, inclusivo, ovviamente non artificialmente, aperto, amichevole. Quando passa senti un’energia speciale. Ha il carisma del talento e della gentilezza”, ha detto Matteo Berrettini.
“Lui è l’unico con cui ho un rapporto che va oltre il campo”- Matteo Berrettini su Lorenzo Sonego
Matteo Berrettini ha inoltre affermato che Lorenzo Sonego è l’unico tennista con cui ha una relazione al di fuori della loro vita professionale, ricordando i tempi in cui il suo connazionale era sempre lì per lui.
“Sì, Lorenzo Sonego, è l’unico con cui ho un rapporto che va oltre il campo. Siamo coetanei, abbiamo fatto la stessa strada e ci stimiamo a vicenda. Quando mi ha battuto nettamente a Stoccarda, il giorno in cui sono tornato a giocare, alla fine non ha gioito.
Berrettini ha aggiunto:
“Ero completamente fuori di me e lui ha detto: ‘Mi dispiace.’ Significava: “Mi dispiace vederti così”. Poi quando ho vinto, a Wimbledon, mi ha abbracciato a fine partita, voleva dirmi che con me ha sempre voluto giocare così, alla pari. Questo tipo di sensibilità non è molto diffuso. Nel tennis. Ma non è tutto.”
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