I giocatori “non erano disposti” a competere in più di 26 tornei secondo la corrispondenza iniziale tra PIF e Jimmy Dunne

I giocatori “non erano disposti” a competere in più di 26 tornei secondo la corrispondenza iniziale tra PIF e Jimmy Dunne

La quantità di informazioni portate alla luce è enorme, in quanto riguarda l’intero transito dell’accordo, dal primo contatto, le trattative, fino all’accordo quadro, annunciato lo scorso giugno dal PIF e dal PGA Tour.

Una delle informazioni più sorprendenti è emersa da uno scambio di corrispondenza tra Dunne e rappresentanti del PIF : i giocatori del PGA Tour sarebbero interessati a giocare un programma di non più di 26 tornei ciascuno.

Secondo questa corrispondenza, Rory McIlroy avrebbe tenuto un incontro con Yasir Al-Rumayyan nel novembre 2022. Lì, si dice che il nordirlandese abbia fornito la cifra di 26 tornei al governatore del Fondo per gli investimenti pubblici (PIF) dell’Arabia Saudita.

Di seguito è riportato un estratto dalla corrispondenza tra il fondo saudita e Jimmy Dunne su questo argomento:

“Rory ha chiarito che nell’accettare l’incontro stava parlando solo per se stesso, anche se crede che le sue opinioni siano ampiamente condivise da Tiger e dagli altri migliori giocatori – ha anche sottolineato che non stava cercando alcun guadagno finanziario personale, stava semplicemente cercando di unificare il gioco.”

“Nel nostro incontro Rory e Sua Eccellenza hanno parlato della necessità di un compromesso a vantaggio di tutte le parti interessate del gioco, siano esse giocatori, fan, emittenti, sponsor o enti di beneficenza. Sua Eccellenza [Al-Rumayyan] è particolarmente consapevole delle opportunità di innovazione per garantire che il golf allarghi il suo fascino a una fascia demografica più giovane e più ampia, possibilmente coinvolgendo squadre di golf e partecipanti donne”.

“C’era accordo sia tra Rory che Sua Eccellenza sul fatto che i giocatori di punta non sono disposti a competere in più di 26 tornei”.

Cos’altro è venuto alla luce sull’accordo PIF/PGA Tour

Tale è il caso dell’interesse del PIF per giocatori come Rory McIlroy e Tiger Woods . Il consiglio di amministrazione del fondo saudita ha insistito sul fatto che entrambi dovrebbero possedere squadre sul circuito LIV Golf e giocare in almeno 10 tornei in quel calendario.

Secondo Golf Week, altre proposte che erano (o forse sono ancora) sul tavolo erano le seguenti:

  • La creazione di un “evento globale di squadre superstar in stile LIV su larga scala” con giocatori PGA, LIV e LPGA che si svolgerà in Arabia Saudita e Dubai, con squadre da redigere in diretta in un evento televisivo.
  • Marchiando almeno due degli “eventi elevati” del PGA Tour sotto la bandiera del Fondo per gli investimenti pubblici dell’Arabia Saudita e/o Aramco, la sua compagnia petrolifera statale.
  • Iscrizione per Yasir Al-Rumayyan a due delle istituzioni più prestigiose di questo sport: l’Augusta National Golf Club e il Royal and Ancient Golf Club di St Andrews.

L’accordo tra il fondo saudita e il PGA Tour è oggetto di indagine da parte della sottocommissione investigativa del Senato a causa, tra l’altro, delle accuse sulla situazione dei diritti umani in Arabia Saudita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *