Novak Djokovic vs Carlos Alcaraz: 3 fattori decisivi in vista della finale di Wimbledon 2023
Uno è un maestro di 36 anni e l’altro è un genio di 20 anni. Si sono incontrati nelle semifinali dell’Open di Francia appena un mese fa, che alla fine si è rivelato un affare unilaterale per Novak Djokovic mentre Carlos Alcaraz era alle prese con i crampi.
L’incontro ci ha regalato scorci di tennis trascinanti, soprattutto nei primi due set. Djokovic alla fine ha vinto quella partita 6-3, 5-7, 6-1, 6-1, e con essa il titolo del Roland Garros. Gli appassionati di tennis si aspetterebbero una partita intensa ed emozionante quando questi due si incontreranno di nuovo sul campo centrale questa domenica 16 luglio
I campionati di Wimbledon sono forse i più glamour di tutti i Grandi Slam. Questa volta, la grazia sarà in bella mostra sia sugli spalti che sul campo. L’eterno giovane Novak Djokovic è a caccia del suo ottavo titolo a Wimbledon e del 24° Major. Dovrà affrontare l’esuberante spagnolo Alcaraz, che molti vedono come la futura leggenda del gioco.
Diamo un’occhiata ai tre fattori che potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nel decidere il re dell’erba.
# 1 Resistenza fisica e mentale
“Ho cercato di non considerare l’età come un ostacolo o un fattore che potrebbe decidere l’esito in campo. Al contrario, credo che il 36 sia il nuovo 26. È bello”, ha detto Djokovic nella presentazione post-partita dopo le semifinali.
In effetti il numero 2 del mondo sta giocando come un 26enne. Sebbene abbia giocato solo due partite che si sono estese a quattro set (ottavi di finale e quarti di finale), è sembrato agile per tutto il torneo.
Anche Alcaraz è sembrato forte, colpendo feroci dritti anche con consegne lente/morte e coprendo rapidamente il campo.
Per quanto riguarda la resistenza mentale, Djokovic potrebbe avere un vantaggio. Ha visto il pubblico inseguirlo per tutta la sua carriera e ha imparato a sfruttarlo a suo vantaggio, come farebbe qualsiasi grande sportivo. Anche le liti con gli arbitri di sedia non gli danno più molto fastidio.
D’altra parte, Alcaraz ha tenacia e aggressività che a volte possono andare contro di lui. Ad esempio, nei quarti di finale, ha provato (e fallito) una seconda di servizio veloce in due occasioni per concludere la partita o impostare rapidamente. La partita di campionato sarebbe stata una prova della sua pazienza.
# 2 Tiri al volo e drop
Per anni, Wimbledon è stato conosciuto per il suo stile serve-and-volley insieme ai drop shot piazzati in modo intelligente. Sebbene i campi in erba non siano così veloci come una volta, la tecnica può ancora funzionare se usata in modo efficace con le prime di servizio in porta.
Alcaraz serve con un passaggio molto naturale e significativo verso l’avversario. Questo gli rende più facile raggiungere la rete per un tiro al volo. Sarà interessante vedere se ci proverà anche domenica, dato che i ritorni di Djokovic sono solitamente profondi, indicando che passano bene sopra le reti.
Djokovic ha utilizzato con successo il serve-and-volley in questa stagione. Infatti, fino a un paio di anni fa, lo usava ampiamente, uno dei pochi giocatori moderni a provarlo. Nel Rolex Paris Masters del 2021, ha usato il serve-and-volley 22 volte contro Daniil Medvedev. Ha vinto un punto in 19 occasioni.
Alcaraz ha giocato alcuni dritti maestosi, ma ha anche mostrato i suoi tocchi abili mentre gioca tiri in caduta ben mascherati. È stata la sua arma chiave anche agli Open di Francia, il che è stato sorprendente da vedere data la natura del campo. Ha anche registrato ben 23 tiri in caduta in una partita contro Musetti.
Djokovic è stato bravo a scivolare e raggiungere la palla, raccogliendo i rimbalzi e strappando un punto contro ciascuno di loro. Suona un bellissimo drop shot ma la frequenza e lo schema sono molto diversi. Il serbo costruisce lunghi scambi e lancia un drop, per interrompere il ritmo avversario.
#3 Migliore prima valutazione di servizio
Le prime di servizio sono fondamentali, soprattutto nei big match. Una seconda di servizio più lenta del 30-40% ha maggiori probabilità di essere restituita bene. Se è nello slot per un ritorno down-the-line, il server ha la possibilità di perdere il punto.
I dati mostrano quanto siano importanti le prime di servizio e un’impressionante valutazione della prima di servizio di solito si traduce in una vittoria. L’ATP ha la sua “Valutazione prima di servizio: scala di valutazione” che aiuta ad analizzare le prestazioni della prima di servizio di un giocatore in una partita o in un torneo.
Ecco come viene classificato:
Valutazione al primo servizio |
Grado |
60+ |
A++ |
55-59 |
A+ |
50-54 |
UN |
45-49 |
SI+ |
40-44 |
B |
35-39 |
C |
30-34 |
D |
30 e inferiori |
F |
A Wimbledon 2023, Alcaraz e Djokovic hanno rispettivamente un’impressionante percentuale di vittorie alla prima di servizio del 78% e dell’84%. Ancora più importante, la percentuale di prime di servizio riuscite per loro è rispettivamente del 63% e del 64%.
Calcoliamo il loro punteggio di prima di servizio (come prescritto dall’ATP)
Carlos Alcaraz
• Primi servizi realizzati = 63%
• Prime di servizio vinte = 78%
• Valutazione prima di servizio: 63 (realizzati) x 0,78 (vinto) = 49,14 (grado B+)
Novak Djokovic
• Primi servizi realizzati = 64%
• Prime di servizio vinte = 84%
• Valutazione prima di servizio: 64 (realizzati) x 0,84 (vinto) = 53,76 (grado A)
Djokovic guida i due nell’efficacia della prima di servizio con un impressionante voto A, ma Alcaraz non è molto indietro in termini di valutazione. Potrebbe fare la differenza quando chiudono le corna domenica.
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