Crash della criptovaluta. Non è stato così male per anni

Crash della criptovaluta. Non è stato così male per anni

Molti consideravano le criptovalute una rivoluzione tecnologica che avrebbe dovuto cambiare il mercato finanziario. Tuttavia, ci sono molti oppositori che criticano le valute virtuali per le fluttuazioni significative dei tassi di cambio.

Ciò è stato particolarmente evidente negli ultimi mesi. Già a maggio si è assistito a un calo significativo del tasso di cambio, che ha portato al superamento del limite “magico” di 30mila zloty. dollari per bitcoin (la criptovaluta più importante). Di recente, la situazione è diventata ancora più drammatica.

Bitcoin è crollato: non è stato così male dal 2020

La caduta delle criptovalute è iniziata già venerdì: questa è la reazione degli investitori ai dati su un enorme aumento dell’inflazione negli Stati Uniti (8,6% anno su anno). Le valute virtuali avrebbero dovuto essere indipendenti dal sistema bancario e proteggere gli investitori dall’inflazione, ma non è così.

Nelle ultime ore il prezzo di bitcoin (BTC) è sceso a 22.000 dollari, ovvero al livello più basso dalla fine del 2020 (!). È vero, c’è stato un piccolo rimbalzo poco dopo, ma è ancora troppo alto: attualmente dovremo pagare circa 23.000 per un BTC. dollari. Allo stesso tempo, la capitalizzazione di mercato della valuta virtuale è scesa al di sotto dei 500 miliardi di dollari. Ciò significa che oltre 100 miliardi di dollari sono “evaporati” dal mercato in pochi giorni.

Ovviamente il prezzo del bitcoin incide anche sulle altre criptovalute, che tendono a scendere pesantemente. Vale soprattutto la pena prestare attenzione al costo di Ethereum (ETH): all’inizio di giugno è rimasto nella regione di $ 1900 – $ 2000, ma recentemente è sceso a $ 1200. Parliamo cioè di un decremento di quasi 1/3 del costo (!). Tuttavia, anche in questo caso, la situazione potrebbe essere correlata alle informazioni sul prossimo turno nell’introduzione del cd. Ethereum 2.0 – ormai da diversi mesi, i creatori della criptovaluta annunciano il passaggio della criptovaluta dal protocollo proof-of-work al protocollo proof-of-stake a risparmio energetico. A quanto pare, probabilmente aspetteremo ancora un po’ per questo.

Il calo del mercato delle criptovalute colpisce anche i cosiddetti miner: in una situazione del genere, quando il tasso è record e i prezzi dell’elettricità sono molto alti, la redditività del mining su schede video è completamente non redditizia (nonostante la recente violazione della sicurezza di GeForce schede RTX 3000 LHR). Forse questo comporterà un ulteriore calo dei prezzi delle schede video.

Fonte: banchiere, Bitcoin, TradingView

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