“Non ha affatto paura di noi” – Quando un Kobe Bryant di 14 anni ha spaventato i bambini più grandi dando loro una gomitata e impostando schermi duri
Kobe Bryant ha creato la propria identità quando era un adolescente. Era feroce, competitivo e sicuro delle sue abilità, che lo hanno reso il giocatore che è diventato nella sua carriera nel basket. La mentalità di Bryant assomigliava a Michael Jordan, rendendolo la replica più fedele della leggenda dei Chicago Bulls che il campionato abbia mai visto.
L’NBA temeva la leggenda dei LA Lakers. Instillare quel pensiero spaventoso nelle menti dei suoi avversari era qualcosa che Bryant aveva fatto fin dai tempi del liceo. Kobe si confrontava spesso con avversari più grandi e più anziani a 14 anni.
Un caso è stato contro la squadra universitaria di Lower Merion. Kobe Bryant ha giocato una mischia casuale contro i giocatori più anziani. Qualsiasi quattordicenne sarebbe stato forse intimidito dalle prospettive di confrontarsi con la fisicità della squadra varsity della scuola, ma non Kobe Bryant. Invece è stato tutto il contrario.
Secondo uno dei giocatori di nome Doug Young, contro cui Bryant si è scontrato, i giocatori più anziani avevano, infatti, paura di Kobe.
Ecco cosa ha detto Young, (tramite SI Vault):
«Ecco questo ragazzo, e non ha paura di noi. Sta lanciando gomiti, impostando schermi duri. Bryant non era il miglior giocatore in campo quel giorno, non ancora, ma ci andava vicino”.
Kobe Bryant è cresciuto in Italia, dove suo padre, Joe Bryant, ex giocatore NBA , giocava a basket professionistico. Era abituato alla fisicità prima di tornare negli Stati Uniti. Il tempo di Bryant in Italia è stato fondamentale per la sua crescita dentro e fuori dal campo, con i valori e la cultura instillati in lui durante il suo tempo lì.
Lo ha reso senza paura e adattabile alle avversità, aiutandolo ad affinare la “mentalità Mamba” che aveva associato al suo nome durante la sua carriera.
La fisicità era una parte enorme del gioco di Kobe Bryant
La forza mentale di Kobe Bryant era uno dei suoi più grandi punti di forza. La sua fisicità è arrivata seconda. Come guardia tiratrice da 6 piedi e 6 da 220 libbre, Bryant ha usato il suo telaio per ottenere un vantaggio sui suoi avversari.
Non gli sarebbe dispiaciuto affrontare giocatori più grandi con più dimensioni e forza, dato che di certo non ha avuto problemi a giocare attraverso il contatto.
Lo ha usato a suo vantaggio in difesa, il che lo ha aiutato ad avere successo come uno dei principali tappi perimetrali nel suo periodo migliore. Offensivamente, Bryant userebbe quella fisicità nei post-up, intimidendo i giocatori dando loro una gomitata al petto e arrivando ai suoi punti.
La leggenda degli LA Lakers non era affatto un giocatore sporco, ma spesso scappava con alcune di queste giocate, che probabilmente vedeva come scappatoie e usava a suo vantaggio.
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