Secondo quanto riferito, Google sta lavorando su un concorrente di Apple AirTags
Secondo lo sviluppatore Android Kuba Wojciechowski, Google sta presumibilmente lavorando a un tag di tracciamento che potrebbe competere con artisti del calibro di AirTag e Tile tracker di Apple.
Per chi non lo sapesse, i tag di tracciamento sono elementi che si attaccano a dispositivi o attrezzature come chiavi, portafogli, automobili o persino animali domestici. Questo rende più facile tenerne traccia e prevenire il furto. Tuttavia, alcune persone hanno abusato di questi oggetti per perseguitare le persone, provocando una causa intentata lo scorso dicembre.
Wojciechowski ha recentemente scoperto riferimenti che mostrano che Google sta lavorando al supporto per i tag di localizzazione in Fast Pair, una funzionalità di Android che rileva automaticamente gli accessori Bluetooth nelle immediate vicinanze. Hanno collegato a un tweet di Mishaal Rahman di Esper:
The Fast Pair developer console added "Locator tag" as a device type👀
"Locator tag" likely refers to Bluetooth trackers (think AirTag, Tile) that in this context support Google Fast Pair.
H/T @Za_Raczke pic.twitter.com/HoPX8JMd8Q
— Mishaal Rahman (@MishaalRahman) January 16, 2023
Secondo Wojciechowski, il tag di tracciamento ha apparentemente il nome in codice “grogu” e talvolta viene anche chiamato “groguaudio” o “GR10” all’interno di Google. Il dispositivo, che sarà sviluppato dal Nest Team, verrà fornito con un altoparlante integrato per gli avvisi, sarà disponibile in una varietà di colori e offrirà supporto per banda ultra larga e Bluetooth Low Energy (LE). Questo aiuta a garantire un accurato tracciamento degli articoli senza consumare molta energia della batteria.
Wojciechowski attualmente non conosce la data esatta in cui Google lancerà i propri tag di tracciamento. Tuttavia, hanno suggerito che Google probabilmente annuncerà il prodotto alla Google I/O Developer Conference e poi lo lancerà all’evento autunnale annuale dell’azienda, insieme ai nuovi dispositivi Google Pixel.
Fonte: Kuba Wojciechowski (Twitter)
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