Combattere la “malattia del suicidio”: la lotta coraggiosa di una giovane donna

Combattere la “malattia del suicidio”: la lotta coraggiosa di una giovane donna

La sindrome dolorosa regionale complessa (CRPS), spesso indicata come “malattia suicida”, è una condizione debilitante e poco conosciuta che causa dolore persistente e intenso. Può avere un impatto drastico sulla qualità della vita, lasciando i pazienti con intensa sofferenza e mobilità limitata.

La figlia di Natalie Martin, Amelia, è solo una delle tante che hanno sopportato questa malattia che cambia la vita. In questo articolo, approfondiamo le cause ei sintomi della “malattia da suicidio” ed esploriamo il viaggio straziante di Canterbury, nativo del Kent, evidenziando l’urgente necessità di cure migliori e supporto per coloro che sono afflitti da questa condizione enigmatica.

Che cosa causa la CRPS?

L’origine precisa della sindrome dolorosa regionale complessa è sconosciuta ai medici, rendendo difficile la diagnosi e la terapia. (Getty)

La causa esatta della sindrome dolorosa regionale complessa rimane sfuggente per i professionisti medici, rendendo la diagnosi e il trattamento difficili. Tuttavia, la CRPS si sviluppa tipicamente dopo una lesione o un trauma, come una frattura, una distorsione o un intervento chirurgico, anche se la lesione iniziale sembra minore.

La teoria è che la lesione inneschi una risposta anormale nel sistema nervoso, portando a dolore e disfunzione amplificati. Sebbene il meccanismo esatto non sia completamente compreso, i ricercatori ritengono che diversi fattori contribuiscano allo sviluppo della CRPS:

Disfunzione nervosa : si ritiene che la “malattia suicida” implichi un funzionamento anormale dei nervi, in cui i nervi diventano ipersensibili e reagiscono in modo eccessivo agli stimoli, causando un dolore lancinante.

Infiammazione : i processi infiammatori possono svolgere un ruolo significativo nello sviluppo e nella progressione della “malattia suicidaria”. La risposta immunitaria potrebbe far sì che l’area interessata diventi gonfia, rossa e calda al tatto.

Anomalie del flusso sanguigno : la CRPS potrebbe influenzare i vasi sanguigni, portando a un flusso sanguigno inadeguato nell’area interessata, con conseguente dolore e cambiamenti nella temperatura e nel colore della pelle.

Genetica : alcuni individui possono avere una predisposizione genetica a sviluppare CRPS, rendendoli più suscettibili alla condizione dopo un infortunio.

Fattori psicologici : lo stress emotivo e il trauma psicologico possono esacerbare i sintomi della “malattia da suicidio”, sebbene non siano la causa principale della condizione.

La battaglia di Amelia con la “malattia del suicidio”

Ad Amelia è stata diagnosticata la "malattia del suicidio", una neuropatia delle fibre minuscole e un'allergia alla desquamazione della pelle causata dall'esposizione all'acqua.  (Immagine via Gofundme)
Ad Amelia è stata diagnosticata la “malattia del suicidio”, una neuropatia delle fibre minuscole e un’allergia alla desquamazione della pelle causata dall’esposizione all’acqua. (Immagine via Gofundme)

La vita di Amelia Martin ha preso una svolta devastante nel settembre 2017, quando aveva solo 17 anni. I primi segni di CRPS si sono manifestati come spilli e aghi ed episodi di bruciore della pelle. Inizialmente ha liquidato questi sintomi come minori, ma le sue condizioni sono peggiorate drasticamente quando un giorno ha avvertito un forte dolore ai due alluci dopo la scuola. Questo segnò l’inizio di sei ardui anni pieni di agonia e disperazione.

La madre di Amelia, Natalie Martin, ricorda vividamente il giorno in cui sua figlia tornò a casa urlando in agonia. Inizialmente i medici sospettavano un’infezione alle dita dei piedi a causa di arrossamento e infiammazione. Tuttavia, le sue condizioni peggiorarono rapidamente e il corpo di Amelia sembrò spegnersi. Il dolore era così intenso che perse la capacità di usare gli arti e persino il senso del gusto e del tatto.

Dopo settimane di incertezza, Amelia ha ricevuto una diagnosi di “malattia da suicidio”, neuropatia delle piccole fibre e un’allergia alla desquamazione della pelle innescata dall’esposizione all’acqua. Queste condizioni la lasciavano con spasmi muscolari, tremori e debolezza, limitando i suoi movimenti solo alle mani e alle ginocchia. Il più piccolo tocco o cambiamento di temperatura causava un dolore insopportabile.

La vita di Amelia è cambiata drasticamente; un tempo giovane donna attiva e promettente, ora si ritrova confinata tra le quattro mura di casa sua. I suoi sogni di promuovere la sua istruzione, guidare e partecipare alle attività quotidiane sono stati crudelmente portati via dalla “malattia del suicidio”.

La ricerca del trattamento

La ricerca della famiglia per sollievo e cure efficaci li ha portati alla clinica Spero in Arkansas, USA. Questa clinica offre assistenza specializzata per i pazienti CRPS, con il potenziale per ridurre i livelli di dolore a livelli più gestibili. I Martin hanno creato una pagina GoFundMe per raccogliere fondi per il trattamento di Amelia, poiché hanno esaurito tutte le opzioni nel Regno Unito.

Il costo iniziale del trattamento è notevole e l’assistenza continua si aggiungerà all’onere finanziario. Tuttavia, la speranza di alleviare le sofferenze di Amelia e di recuperare una parvenza di vita normale rimane la loro forza trainante.

La sindrome dolorosa regionale complessa, o “malattia da suicidio”, è una condizione debilitante che può capovolgere la vita. La lotta di Amelia Martin con la CRPS evidenzia l’urgente necessità di una maggiore consapevolezza, ricerca e supporto per le persone che vivono con questa condizione enigmatica.

Mentre le cause esatte della CRPS rimangono poco chiare, la comunità medica deve continuare a lavorare insieme per trovare trattamenti migliori e, infine, una cura. Sostenendo individui come Amelia e le loro famiglie, possiamo portare speranza a coloro che combattono il dolore implacabile della CRPS e lottare per un futuro in cui nessuno si senta abbandonato da questa condizione devastante.

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