La modifica più importante è che Apple non richiede più che i singoli binari delle app vengano inviati all’App Store. Invece, le opzioni di pagamento di terze parti possono essere incluse in un’app esistente, ma l’uso deve essere limitato all’app nell’app store nei Paesi Bassi e sui dispositivi con iOS e iPadOS.
La seconda modifica è che Apple fornirà criteri più specifici che utilizza per valutare i servizi di pagamento di terze parti. Questo dovrebbe dare agli sviluppatori un’idea migliore se la loro soluzione ideale sarà accettata da Apple o se dovranno scegliere un’altra soluzione. Infine, Apple aggiorna la scheda modello e il numero di volte in cui dovrebbe essere mostrata agli utenti. Con l’aiuto di un foglio campione, gli sviluppatori possono informare gli utenti sul sistema di pagamento esterno e sull’eventuale impatto dell’utilizzo del sistema sugli utenti.
Per coloro che pensano che questo sia il primo passo verso la liberalizzazione degli acquisti in-app, non è assolutamente così. Apple ha affermato di non essere d’accordo con l’ordine ACM e sta facendo appello. Afferma che queste misure dovrebbero essere considerate il rispetto da parte di Apple dei suoi obblighi legali.
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